giovedì 16 dicembre 2010

“OTIUM” TRA MONDO ANTICO ED EPOCA MODERNA

Il detto latino primum vivere diende philosophari non è realmente un canone imprescindibile nel mondo latino: moltissimi autori, infatti, elogiavano l’otium come momento di libertà e massima espressione individuale nel quale coltivare la propria cultura e dedicarsi autonomamente alla riflessione e al pensiero creativo.
E’ il caso di Seneca, Sallustio, Cicerone, alcuni tra gli autori studiati nelle scuole che lasciano le attività lavorative e politiche in nome del sapere e dello studio. “L’otium rende l’uomo simile persino agli dei”, sosteneva indirettamente tra le righe Catullo. Questo antico valore è strettamente abbinato a quello del negotium, propriamente il dedicarsi alle pratiche belliche tra i ceti aristocratici. Infatti: << Fino al V secolo la differenza tra otium e negotium era di tipo classista. >> e ciò comportava una netta distinzione sociale tra ricchi e poveri, nobili e plebei.
Oggi la questione è ben diversa, soprattutto riguardo l’attività libera: << Nella società frenetica e iperattiva in cui viviamo dire di avere del tempo libero è come pronunciare una bestemmia, commettere un reato. >> sostiene Giovanni Aquilino, direttore del distretto culturale Daunia Vetus, durante la presentazione del libro in questione “Ecotium”.
L’ultimo incontro del ciclo di presentazione si è svolto a Lucera qualche giorno fa e ha trattato il tema dell’etica sotto gli aspetti della politica, dell’informazione e della società.. La risaputa mancata conoscenza giovanile dell’attualità sposa perfettamente la tesi in questione: figli del nostro tempo siamo ormai sterili di cultura, di vita giornaliera ma iperaggiornati in materia tecnologica.
Alla fine dei conti che cosa ci resta? Una cultura del passato che ci differenzia in un sistema moderno consumistico e massificato? No, affatto: l’otium giovanile, da interpretare in chiave italianizzata di pigrizia, è un gravissimo sintomo che preannuncia una catastrofica sentenza finale che a distanza di anni darà vita ai futuri dirigenti del sistema italiano. Basta all’inerzia di fronte ai problemi che ci circondano, basta nascondersi dietro a un computer e isolarsi dal resto del mondo: siamo persone e necessitiamo del contatto diretto, dello scambio di idee ed opinioni, di un unico grande progetto finale che ci unisce tutti da portare a termine con tutta la nostra forza di volontà. Ciò che ci sta a cuore è il benessere di ciascuno di noi nel NOSTRO paese, e non la ricchezza e la prosperità degli altri.
 Informiamoci, studiamo ma soprattutto VIVIAMO la nostra vita attivamente!

Mara Nunziante

1 commento: