giovedì 24 novembre 2011

“ Università a Trani : un grande risultato per la nostra città”


Cogliamo con grande soddisfazione la notizia dell’apertura di un polo universitario a Trani, questo è il risultato di una lunga battaglia intrapresa da noi di azione universitaria fin dal 2005, rafforzata proprio dall’apertura della nostra sede ormai arrivata ad oltre 1 anno e mezzo di attività.
Il nostro intento è stato sin da subito quello di creare per gli studenti della BAT ed in particolare per gli studenti tranesi, penalizzati spesso dalle difficoltà di un decentramento universitario, un valido punto di appoggio dove poter richiedere qualsiasi informazione ed ottenere gli stessi servizi delle aulette presenti nelle facoltà di Bari e Foggia. Vogliamo che questo sia solo l’inizio per la nostra città e confidiamo in una celere integrazione di ulteriori facoltà oltre a quelle di giurisprudenza ed economia.

sabato 19 novembre 2011

Esiste davvero il Razzismo Ideologico nel Contesto Scolastico?


Noi adolescenti trascorriamo in media ben cinque ore nell’ambiente scolastico, vera e propria realtà che non solo ci impegna nelle ore diurne ma fa porre la nostra attenzione sulla sua articolata complessità E’ risaputo che nel sistema scuola, infatti, si celebrano i miti del quinto anno discriminando le matricole appena affacciatisi, ma andando più a fondo vi sono aspre distinzioni ideologiche che portano, come avveniva addirittura già negli anni ’70, ad etichettare nettamente giovani “fascisti” o “comunisti” unicamente per inclinazioni di tipo caratteriale. Niente di più sbagliato! Non solo poiché riduttivo dell’ampio ventaglio storico-sociale che interessa le due fazioni partitiche, con eventi di portata mondiale annessi e connessi, ma anche poiché sono realtà troppo lontane dal nostro secolo in continua evoluzione che non riconosce più così nettamente le due parti. Ad esempio Mussolini è stato un dittatore aspro e profondamente interessato alla sfera dell’istruzione e della comunicazione, basti pensare alla sua ascesa come redattore di quotidiani nazionali; Marx ha focalizzato la sua attenzione sulla figura dell’operaio, sul suo lavoro e sui suoi diritti come uomo proiettandosi in una visione mondiale con l’intuizione di una società comune che tuteli gli  stessi “uomini macchina”. Sono figure di rilevante carriera e paragonare degli studenti liceali ancora acerbi, per quanto possano essere intelligenti, perspicaci   o interessati alle forti ideologie d’ogni tempo, è a mio avviso fuori luogo. Ma a gran voce si elevano commenti tra i banchi di scuola classificando, per esempio, ragazzi tendenti allo spirito sessantottino come ribelli, rivoluzionari, fuori dagli schemi, visti addirittura nei casi di forte carisma come pastori di greggi massivi alla guida di ingenti scioperi. Analogamente con profonda superficialità nel caso di adolescenti propensi allo spirito d’azione e degli ideali di destra si rievoca la fermezza di un regime propriamente dittatoriale. Credere in qualcosa di forte non vuol dire elevare alla gloria la forma totalitaristica! Avere un distacco e un approccio, secondo me giustamente di riflessione, per esempio sul tema dell’immigrazione ipotizzando con le nostre limitate conoscenze in materia una soluzione adeguata  non è indice di razzismo. Per quanto concerne i docenti si sta perdendo il culto della meritocrazia nei confronti degli studenti e tra gli stessi si creano barriere di difesa e di privilegi acquisiti tempo addietro. Basta con muri rigidi e fermi! Basta con etichettature da quattro soldi indice di ignoranza e approssimazione grossolana! Dobbiamo, come con passione sosteneva il presidente americano Wilson nell’era del conflitto mondiale, mirare a una compattezza studentesca in cui si lotta per ideologie vere a dispetto dell’inseguimento vano e affannoso odierno dell’esteriorità . Decidiamo tutti insieme di andare controcorrente e di combattere questo lassismo generale. Mirare a un “credo” comune che promuova il diritto allo studio, la partecipazione attiva alla vita scolastica in primis, ma anche alla realtà contemporanea in cui la scuola stessa è inserita, costruendo una sorta di “Società delle Nazioni” in cui non sono coinvolti i paesi europei ma i ragazzi liceali. Additare ciascuno di noi e buttarlo tassativamente in compartimenti ideologici non è la strada da percorrere: bisogna prendere in mano il nostro futuro, battere i piedi e far sentire la voce studentesca a chi governa  per garantire ai posteri un’aspettativa di vita migliore di quella attuale e iniziando dal piccolo a migliorarci come società del domani.

Mara Nunziante 

Commissaria la democrazia o scelta necessaria?

Ciò che non era riuscito alla magistratura, alla sinistra, ai girotondini, ai Santoro, Travaglio, al popolo viola, è riuscito a Mr. Spread. 12 novembre 2011, Silvio Berlusconi si dimette ed il governo di centrodestra va in soffitta.
Prima di entrare nel merito nel mio personale pensiero sulla crisi di Governo (in queste ore ormai risolta) provo a spiegare chi è questo fantomatico e potente mostro che è riuscito a realizzare l’inimmaginabile. Ebbene, spread significa “ampiezza”, “apertura”, “forbice” e viene usato oggi per definire la differenza tra il rendimento dei titoli di stato italiani e quelli tedeschi, benché possa applicarsi a diverse coppie paragonabili. In sostanza, gli Stati mettono sul mercato, con aste periodiche, un certo numero di titoli obbligazionari per avere liquidità dai mercati finanziari e potere così finanziare il debito pubblico. Nel caso della nostra Italia stiamo parlando dei BTP (Buoni del tesoro Poliennali), che, due volte al mese, vengono messi all’asta dalla Banca d’Italia. Hanno scadenza a tre, cinque, dieci, quindici, e trent’anni.
Lo stato italiano promette all’investitore che, se investirà sul suo debito pubblico (se gli presterà dei soldi), riavrà interamente il suo capitale alla fine del periodo stabilito e in più, prima della scadenza, gli verranno corrisposte periodicamente alcune “cedole” di rendimento. E’ proprio su questo rendimento che si misura lo spread.
Oggi lo spread tra i BTP decennali e i Bund tedeschi (obbligazioni dello stato tedesco, particolarmente solide e per questo utilizzate come riferimento per le nazioni europee) rappresenta l’elemento di maggior preoccupazione sullo stato della nostra economia.
 La differenza di rendimento tra BUND e BTP pocanzi citati è decisa dal mercato: chi vuole investire nelle obbligazioni italiane pensa di correre più rischi rispetto ad un investimento con quelli tedeschi, per il peggior stato delle finanze italiane e quindi vuole un rendimento più alto. Dunque si è determinata una crisi di fiducia nei confronti dell’Italia. Ecco, appunto la causa dei nostri mali.
Questo però è solo ciò che racconterebbe un cronista.
A mio avviso c’è di più. Mi sto chiedendo da molti giorni chi avesse fatto il nome di Mario Monti, ma non riesco a darmi una risposta, questo nome è venuto giù dalle nuvole, introdotto in modo forzoso nell’agenda politica italiana ed indicato quale futuro capo del governo (profezia avveratasi). C’è qualcosa che effettivamente non quadra. In Grecia Papademos, in Italia Monti, qualcosa in comune ce l’hanno, sono uomini oggettivamente provenienti dal mondo della banche, della finanza, dell’establishment europeo.
Un fatto quindi è certo, il governo del nostro paese è stato determinato ed influenzato pesantemente dai “poteri forti”.
Questa si chiama sospensione della democrazia, poiché, come tutti sanno, i governi sono in carica in ragione di un mandato del popolo. Dunque tutti (e dico tutti) stiamo assecondando una sospensione temporanea del potere democratico che abdica nei confronti dei “tecnici” e (forse?!) delle banche, dei mercati, della finanza europea (franco-tedesca).
Detto questo e detto anche che il costituito, interamente tecnico, Governo Monti va sostenuto solo ed esclusivamente considerata la particolare condizione di emergenza in cui versa il nostro paese e  solo ed esclusivamente per il periodo necessario a consentire l’attuazione delle misure “consigliate” dalla Banca centrale Europea, qualche riflessione strettamente politica va fatta.
 Lo spettacolo di quei pochi imbecilli per strada che inveivano contro il Cavaliere mi ha colpito molto, mi ha colpito soprattutto la rappresentazione distorta che gli organi di informazione hanno dato, facendo passare il messaggio che l’Italia festeggiava per la caduta del Cavaliere, il nostro paese è ben altro e poi questi signori spalleggiati dal Di Pietro inneggiavano a cosa? Al commissariamento della democrazia, alla consegna del potere in mano a persone rispettabilissime, di altissimo profilo, ma che non hanno il benché minimo rapporto con gli elettori. Lega Nord, recuperi un rapporto politico con l’Udc e magari anche con Fli e si riproponga agli elettori con una classe politica nuova frutto di selezione seria sul territorio.

Flashback a Piazzale Loreto: e la storia si ripete

Piazzale Loreto torna ad ospitare manifestazioni di sinistra contro il governo vigente. E’ qualcosa che non suona nuovo alle orecchie e non fa bene all’animo. La storia si ripete, fortunatamente senza alcun cadavere a testa in giù, anche se quello sarebbe stato uno spettacolo che qualcuno non avrebbe certo disdegnato.

Le dimissioni di Berlusconi hanno scatenato un’euforia condivisa, certamente attesa, probabilmente poco meritata. Chiamiamola avversione, odio, repulsione, insofferenza, intolleranza, incompatibilità, malevolenza, ma questi sentimenti si manifestano sempre come atti iprocriti e poco democratici. Si dichiarano “èlite culturale” ma non appena ne hanno l’occasione gridano: “Wilma, passami la clava”. E’questa la sinistra, lo era, lo è, non si evolve, è statica, chiamiamola “conservatrice”. Non credo che tutti gli universitari si riconoscano realmente in ragazzi che, in un’era dove si declama tanto la civiltà, l’educazione, il rispetto, si uniscono in un urlo comune spiegando slogan offensivi e innalzando la bandiera dell’intolleranza. La storia viene narrata per essere conosciuta, e di essa si dovrebbe far tesoro per non commettere più gli stessi errori, ma la storia,a quanto pare, si ripete, più spietata che mai, più spaventosa che mai. Lo scempio di Piazzale Loreto è forse la pagina più triste della nostra Storia, e per questo la più taciuta. Il popolo italiano che fino al giorno prima si era privato dei suoi averi più preziosi per sostenere lo stato fascista, ora sputava e inveiva sui cadaveri dei suoi gerarchi. Dopo di ché, una larga fetta dell’elettorato italiano tentò di affidare, tramite le elezioni del ’48, il mandato politico al Partito Comunista di Togliatti, che altro non era se non un facsimile di quello stalinista. La Chiesa scese in politica, fiancheggiata non solo dall’associazionismo cattolico, ma dalle parrocchie, dagli oratori, da qualsiasi succursale del suo ascendente fideistico per arginare la deriva comunista a cui l’Italia si apprestava ad allargare le braccia. E sebbene l’ingerenza della Chiesa negli affari interni italiani sia di certo un valido motivo per criticarla, quella volta fu provvidenziale. Chi è la nostra “chiesa” oggi? Le banche? Monti? Meglio attendere prima di scrivere il finale  di questo paragrafo di storia vissuta.
Francesca Corraro

Antagonisti della piazza violenta, Protagonisti della Libertà


Il parlamento italiano, con la legge n. 61 del 15 aprile 2005, ha dichiarato il 9 novembre “Giorno della libertà”, quale ricorrenza dell’abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo.
“Antagonisti delle piazze violente, Protagonisti della Libertà”: è il tema del dibattito che si terrà il prossimo 19 Novembre a Trani, presso la sede di Via Giustina Rocca 63 alle ore 17.30, organizzato dal Movimento Studentesco Nazionale, Azione Universitaria e Giovane Italia. Il muro divise in due
la città di Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989, giorno in cui il governo tedesco-orientale decretò l’apertura delle frontiere con la repubblica federale. La caduta del muro di Berlino aprì la strada per la riunificazione tedesca che fu formalmente conclusa il 3 ottobre 1990.
Il dibattito sarà arricchito dai contributi di Pinuccio Tarantini (Sindaco di Trani), l’europarlamentare Sergio Silvestris, il consigliere regionale del Piemonte (PdL) e Dirigente Nazionale della Giovane Italia Augusta Montaruli e Andrea Volpi, Presidente Nazionale di Azione Universitaria.
A ventidue anni dalla caduta del muro di Berlino c’è una generazione che
non si riconosce nel lancio degli estintori ma nelle picconate dei ragazzi berlinesi :una gioventù che oggi continua a rivendicare il diritto e soprattutto il dovere della Libertà nell’impegno politico, nelle università, nelle scuole, nella nostra quotidianità.

Colpisci i muri della Nostra Scuola


Ti vogliono uguale a tutti gli altri, pecora nel gregge, stessi vestiti, stesse idee, tollerante a tutto, incapace di dire no a niente e a nessuno. Colpisci il muro dell'omologazione culturale, difendi l'Identità nazionale!
Ti vogliono schiavo del denaro, in fila, con la bava alla bocca, di fronte alle casse di un centro commerciale o seduto in un call center ad attendere per 30 anni un vero contratto di lavoro che non arriverà mai. Colpisci il muro del precariato e della crisi, pretendi una
scuola che crei opportunità, che trasmetta valori e coraggio, non rassegnazione e mediocrità. Ti vogliono omologato e global, scegli di essere rivoluzionario. Ti raccontano la stessa storia, una cantilena sentita troppe volte, ripetuta da una classe docente legata solo alle nozioni, che non sperimenta più ed è rimasta ai metodi d'Istruzione di Maria Montessori. Colpisci il muro della classe docente fuori tempo, chiedi una riforma, con l'obbligatorietà di corsi di formazione e di aggiornamento per i professori per tutta la carriera, nuovi metodi di studi efficaci, chiedi l'obbligo per la classe docente di essere valutata così come noi studenti. Ti cadono pezzi di muro addosso, le finestre sono distrutte, le lezioni si tengono in posti che sembrano tutto tranne che aule. Colpisci il muro degli edifici fatiscenti, chiedi un nuovo piano nazionale per l'edilizia scolastica, che rimetta in piedi le nostre scuole e che preveda dei progetti concreti per rendere le strutture nuove, eco sostenibili e a portata dello studente. Chiedi una scuola di qualità. Ti impongono di imparare una lezione a memoria da un libro che racconta sempre la solita versione dei fatti. Colpisci il muro del testo unico. Ti dicono che la storia e' una sommatoria di eventi, tu rispondi che e' un senso ciclico che mette insieme sogni, emozioni, persone, culture. La scuola deve tornare ad essere un luogo di formazione umana e culturale, dove sia concessa la possibilità di scegliere la fonte dello studio e dove sia favorita la capacità di critica e propositività in un'ottica comunitaria. Perché non siamo operai della scuola, ma uomini. Ti costringono ad un percorso vincolato da ostacoli economici, dove possono andare avanti solo coloro che se lo possono permettere. Colpisci il muro delle diseguaglianze sociale. Creiamo la scuola delle opportunità attraverso una riforma del diritto allo studio, che premi merito e capacità, che metta insieme merito e uguaglianza, dai forza al tuo pensiero entrando a far parte del Movimento Studentesco Nazionale l’appuntamento è ogni lunedi alle ore 20 nella nostra sede in via G. Rocca 63, ci trovi anche su facebook.


I nostri servizi per tutti gli iscritti di Azione Universitaria Trani


II nucleo di Azione Universitaria Trani, continua a svolgere la sua importante funzione di auletta decentrata. Ricordiamo a tutti gli studenti universitari che i nostri servizi di modulistica, consegna statini, orientamento e postazione internet, sono sempre disponibili presso la nostre sede in via Giustina Rocca 63, dal Lunedì al Sabato dalle 17 alle 20.
Vi ricordiamo inoltre il servizio esclusivo per i tesserati A.U. Trani, la possibilità di ottenere  numerosi appunti delle facoltà di Giurisprudenza, Economia, Lettere, Psicologia ed Ingegneria Edile.
I nostri servizi e la nostra tessera sono completamente gratuiti. Siamo anche su Facebook dove troverai numerosi aggiornamenti su orari di lezione, esami e qualsiasi informazione attinenti alle facoltà del Politecnico e dell’università degli studi di Bari.
Vi aspettiamo numerosi.

Umberto Antonacci