domenica 6 marzo 2011

Immigrazione… ultimamente troppo frequente

Il fenomeno dell’immigrazione colpisce l’Italia con gran foga e sembra non voglia mai cessare in questi ultimi giorni. Lampedusa ha riscontrato pesanti pressioni a causa dei flussi migratori provenienti dalla Turchia e dalle coste del sud mediterraneo. Questo ha fatto smuovere il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che ha chiesto aiuto all’UE per sanare economicamente i paesi in “emergenza immigrazione”.
Le vicende in Italia, però, non finiscono qui, ma dilagano per tutto il paese registrando statistiche di popolazione immigrata pari al 35,0% nel nord-ovest, 26,8% nel nord-est, 25,2% nel centro e 13,0% nel sud e nelle isole, il più delle volte creando disagi che vengono avvertiti dai concittadini italiani e che gravano già la situazione abbastanza precaria laddove c’è meno lavoro e ci sono meno risorse economiche.
I dati ISTAT registrati nel corso del 2010 sono assai consistenti tenendo conto che il numero di stranieri in Italia va oltre i 4milioni e mezzo, ovvero il 7,5% circa della popolazione italiana. Chiaramente in costante aumento nei prossimi anni, si pensa.
Facendo riferimento al sud, le zone invase da questi malcapitati che giungono in Italia clandestinamente, a causa delle pessime condizioni di vita o a causa della dittatura sanguinaria di governatori autoritari (ora Gheddafi), sono luoghi pubblici come stazioni, piazze e quant’altro, che spesso non controllati da unità giudiziarie e dell’ordine e abbandonati a loro stessi. Prendendo il caso della vecchia fabbrica del legno in via Giuseppe Verdi in Trani dove a distanza di anni ci sono testimonianze di un “traffico mattutino” di “Rom” che va dalla zona circostante fino alla fabbrica provocando spesso maldicenze della zona e mettendo i residenti in uno stato quasi di timore. Restando in ambito cittadino anche la stazione di Trani sembra che sia ormai in una situazione di degrado visto che sta diventando covo di zingari e senzatetto anche di cittadinanza italiana.
Non si possono discriminare dal lato sociale tutte queste persone ma si possono prendere in considerazione leggi ordinarie vigenti in Italia che tutelino queste categorie e aggiungere più controlli da parte delle forze dell’ordine.  

Francesco Rana

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