martedì 27 novembre 2012

"Si alla vita!" di Carlo Roselli


È risaputo che le giornate uggiose conciliano la lettura di libri e la visione di film. Ieri mi è capitato tra le mani il film “yes man” e nonostante fosse un po’ datato, decido di vederlo. Le promesse erano buone , nel senso che Jim Carrey garantisce spesso un buon prodotto , ma “yes man” ha superato ogni mia aspettativa. Pensavo che fosse un film fine a se stesso, che lasciasse il tempo che trova insomma, invece mi ha scosso molto a tal punto di sentire l’esigenza di scrivere. Il protagonista Carl( Jim Carrey) è deluso dalla vita e si pone nei confronti di essa in modo negativo. È chiuso in se stesso, è monotono , non ha più voglia di fare niente, non vuole frequentare nessuno e pensa che stando da solo nessuno possa renderlo infelice. Ritengo che il comportamento di Carl sia un po’ il comune modus agendi della nostra società. Noi ragazzi, in primis, pensiamo che il “fregarcene “ altamente di tutto e di tutti ci porti ad una condizione di felicità. Stare da soli, pensare sempre a noi stessi, a ciò che più ci aggrada e ci soddisfa sono i principi base su come impostiamo la nostra vita. A mio avviso è uno “status” troppo esagerato a tal punto da diventare dei “no man” ossia delle persone ciniche.  Riteniamo ormai che il cinismo sia la chiave della nostra felicità. Pensiamo che per affrontare al meglio le delusioni che la vita ci propone bisogna avere un’armatura speciale, fatta di ipocrisia e di egoismo; oppure che assecondando ogni richiesta e quindi diventando degli “yes man” come Carl, il protagonista del film, la vita ci sorrida. Nel film Carl da quando viene persuaso dal relatore a diventare uno “yes man” e quindi a fare un patto con la vita dicendo sempre si; sembra che la sua vita subisca una svolta in positivo: una promozione, una rinnovata stima da parte dei suoi amici e una nuova ragazza. La sua vita migliora dicendo semplicemente: si! Ovviamente nel corso del film Carl riscontrerà qualche problema per la sua mania, ormai, di dire sempre “si” come l’incontro con una vecchietta focosa e dei disguidi con degli agenti federali. È qui che sta il nocciolo della questione. A dire si o a dire no perentoriamente non risolve alcun problema, mentre è molto difficile valutare le situazioni che si presentano e dare una risposta negativa o positiva. Per questo ho sentito l’esigenza di scrivere perché voglio trasmettere un messaggio ai nostri lettori. Rifugiarsi nel cinismo non porterà a nulla né tanto meno assecondare ogni tipo di richiesta che ci viene fatta. Porsi in maniera positiva, secondo me è la giusta soluzione. Cercare di cogliere quell’aspetto positivo che molti tralasciano nelle situazioni negative e reagire di fronte alle difficoltà che troviamo innanzi al nostro percorso di vita. Immaginate una vita senza difficoltà od ostacoli sarebbe una vita noiosissima. Pertanto diciamo SI ALLA VITA  però sempre con cognizione di causa!

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